EDITORIALE N7 2025

Questa voce fa parte 2 di 34 nella serie N7 2025

EDITORIALE

Di Edoardo Sampaoli e Giovanni “Fusco” Pinotti

Finalmente, dopo una lunga e meritata pausa estiva, Le Voyage Dams la Lune è tornata sui vostri schermi. Come anticipato nell’apertura del numero precedente, questo ritorno reca con sé qualche novità editoriale e redazionale di non poco conto. 

Innanzitutto, i nuovi redattori damsiani sono ben tre: Olmo, Alessandro e Nora hanno portato ciascuno il proprio fondamentale contributo alla rivista, e i loro articoli si sono rivelati un prezioso apporto di cui sentiamo già di non poter più fare a meno. Cogliamo l’occasione, dunque, per dar loro il benvenuto ufficiale e augurargli una buona e fruttuosa permanenza. 

Le novità non si fermano affatto all’allargamento dell’organico: la nota rubrica 27-99 viene trasformata e (parzialmente) ripensata nel nuovo Fil Rouge. Il funzionamento è lo stesso, in quanto ciascun redattore deve selezionare un film che risponda a un criterio comune (il filo rosso, per l’appunto) individuato collettivamente, solo che questa volta, a differenza della sua precedente iterazione, il limite cronologico viene significativamente espanso, infrangendo il limite dell’anno 1999 per andare a includere tutte quelle pellicole contemporanee che, altrimenti, sarebbero rimaste escluse da una canonica 27-99.

Il tema di questo (relativamente) nuovo Fil Rouge sarà – come c’era da aspettarsi dal lugubre mese di ottobre – il genere horror: alcuni dei film presi in esame saranno il classico L’invasione degli ultracorpi e il suo eccellente remake del 1978, l’agghiacciante Onibaba – Le assassine, il recente Nope del giustamente celebrato Jordan Peele, la satira fanta-orrorifica El Conde e, come squisito parallelismo con il primo numero del Voyage Dams e come ultimo tassello del puzzle vampiresco, il Nosferatu di Werner Herzog. 

Le Nuove Uscite vedranno i nostri redattori impegnati nell’analisi e nel commento di alcuni dei film più discussi del periodo, tra cui l’acclamata ultima fatica di PTA, Una battaglia dopo l’altra, e pellicole di straordinaria rilevanza e importanza politica come La voce di Hind Rajab Tutto quello che resta di te. Non ci esimeremo, come al solito, anche dalle stroncature, come avrete occasione di leggere nelle recensioni di Tron: AresHim Black Phone 2

Il Muto ci porterà nell’ermetica pazzia dei manicomi nipponici con Una pagina di follia, passando per le eroiche ed erculee gesta del possente Maciste, mentre la Tecnica indagherà il modo attraverso cui il recente Late Night with the Devil – In onda con il diavolo è riuscito a mescolare con successo mockumentary e found footage

Durante questa pausa estiva, certi nostri redattori non sono rimasti con le mani in mano e i fondoschiena saldi sul divano; al contrario, si sono imbarcati alla volta delle lagune venete per riportare indietro un assaggio di alcuni film presentati al Festival di Venezia; nella sezione a quest’ultimo dedicata, invero, potrete leggere i loro inestimabili pensieri su Un anno di scuolaThe Testament of Ann LeeLate Fame Bugonia

Infine, non sarebbe un numero del Voyage Dams senza un Approfondimento: questo mese, ci divertiremo prendendo in giro alcuni degli stereotipi più fasulli inscenati da Hollywood quando si tratta di filmare il periodo medievale. 

Insomma, siamo tornati, più scattanti e pronti al confronto che mai. Testimone di questa nostra rinnovata intraprendenza è anche la nuova (per intenti, se non per età) pagina Instagram (@voyagedams), che vi invitiamo – qualora non l’abbiate già fatto – a seguire non solo per rimanere aggiornate e aggiornati su ogni novità riguardante questo piccolo e appassionato progetto, ma anche per visionare i nuovi post, appartenenti a varie rubriche, che da questo mese ci impegneremo a pubblicare con cadenza settimanale. 

Cosa ci resta da dire? Ben ritrovati e, as usual, buona lettura! 

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Autori

  • Edoardo nasce da un padre cinefilo che in gioventù possedeva una videoteca. In quarantena lo accompagna in visioni di film come Arancia Meccanica.
    Edoardo prova a passare il tempo libero gettandosi sui primi film, come un Taxi Driver su altadefinizione, che per sentire bene l’audio attaccò una cassa al pc. Da lì innumerevoli i pomeriggi passati in ricerca continua degli angoli più remoti del cinema. Tra i tanti, predilige il muto, lo spiritualismo di Tarkovskij, la disamina di fede e famiglia di Bergman, le nevrosi dell’umanità di Cassavetes, l’esoterismo di Jodorowsky, la verità estatica di Herzog, la follia di Fassbinder… ci fermiamo qua. È infatti tipico di Edoardo guardare le persone con lo sguardo nella foto soprastante che gli parlano di cinema che non sia Fight Club o Interstellar.


     

     

     

  • Tanto tempo fa (il 1998), in una galassia lontana, lontana (la Lombardia), nasceva Giovanni “Fusco” Pinotti, detentore dell’onore e dell’onere di essere co-direttore e caporedattore della rivista Le Voyage Dams la Lune. Tra le sue passioni cinematografiche figurano il western, la fantascienza, l’horror gotico, il tridente Leone-Eastwood-Morricone, Akira Kurosawa ed Elio Petri. Quando non scrive o parla di settima arte, è impegnato ad ammorbare i suoi conoscenti con filippiche marxiste o a giocare con il suo cane Ben.

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