NUOVO CINEMA PARADISO
Di Sara Pellacani
Non tornare più, non ci pensare mai a noi, non ti voltare, non scrivere. Non ti fare fottere dalla nostalgia, dimenticaci tutti.
Queste le parole più commoventi di Alfredo (Philippe Noiret), uno dei protagonisti di Nuovo Cinema Paradiso, film del 1988 scritto e diretto da Giuseppe Tornatore. Il regista, solo al suo secondo film (dopo l’esordio con Il camorrista del 1986), regala al pubblico un’opera malinconica e nostalgica, ambientata nella sua amata terra d’origine, la Sicilia. La pellicola ruota attorno al personaggio di Salvatore Di Vita (interpretato da Salvatore Cascio, Marco Leonardi e Jacques Perrin nelle diverse fasi della sua vita), affermato regista residente a Roma ma proveniente da Giancaldo in Sicilia, in cui non fa ritorno da circa trenta anni.

Solo dopo aver appreso la notizia della morte della madre, Salvatore comincia a rivivere i ricordi della propria infanzia durante il secondo dopoguerra in quel paesino, proprio dove grazie ad Alfredo, protezionista del Cinema Paradiso, Salvatore (noto a tutti in paese come Totò) si era appassionato alla settima arte. Alfredo è l’altro personaggio cardine della vicenda, assumendo il ruolo di figura paterna all’interno della vita di Totò, il cui padre è disperso in Russia. Alfredo insegna a Salvatore tutte le tecniche del mestiere e gli regala importanti lezioni di vita, essendo poi proprio lui a consigliare al giovane di andarsene da Giancaldo per intraprendere una nuova strada e di non rimanere ancorato al passato, quasi come un ribaltamento dell’ideale dell’ostrica Verghiano.
Il film alterna i momenti dell’infanzia di Salvatore ai momenti in cui vediamo il protagonista ritornare al paese natale, dove ormai tutto è cambiato ma rimasto uguale al tempo stesso e dove Salvatore si ritrova ad essere un estraneo. La forza del film, infatti, sta proprio nel mostrare l’inevitabile passaggio del tempo, lasciando una profonda malinconia nello spettatore che empatizza con il protagonista. Tornatore rappresenta magnificamente questi ultimi aspetti partendo proprio da quella che è la sua esperienza personale, molto simile a quella di Salvatore, riuscendo così ad addentrarsi e a realizzare perfettamente le dinamiche interne di questo piccolo paese.

Nuovo Cinema Paradiso, infatti, è solo una delle tante pellicole del regista ambientate in Sicilia e che trattano i temi della famiglia, ma in particolare della nostalgia per la terra natale; tra queste figurano Stanno tutti bene (1990, con protagonista Marcello Mastroianni), e ancora, Baarìa (2009), ambientata proprio nella cittadina di nascita di Tornatore.

A convincere poi sono anche gli attori protagonisti, a partire da Philippe Noiret, che dona la giusta intensità al personaggio di Alfredo, passando da momenti di dolcezza ad altri di estrema durezza nei confronti di Totò (un esempio è quando Totò se ne va da Giancaldo). Per interpretare il piccolo Salvatore, invece, Tornatore sceglie Salvatore Cascio, all’epoca un bambino di nove anni, che interpreta con grande naturalezza il ruolo del protagonista. Infine, spetta a Jacques Perrin il ruolo del Salvatore adulto, ormai disilluso e di cui Perrin riesce a restituire attraverso il suo sguardo una profonda malinconia.
Il livello emotivo del film viene poi notevolmente amplificato dalla colonna sonora composta dal maestro Ennio Morricone, che riesce a cogliere perfettamente il tono del racconto.
La pellicola, quindi, passa alla storia del cinema italiano e le vengono riconosciuti anche diversi premi, come il Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes, il Golden Globe e l’Oscar come Miglior film straniero. Nuovo Cinema Paradiso è quindi un grande manifesto d’amore per la settima arte (basti pensare alla scena finale) che riesce a commuovere lo spettatore attraverso il ritratto della vita di un uomo.
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