N3 2025

HERETIC

Di Sara Pellacani

Un film che mette in dubbio qualsiasi credenza dello spettatore. Questo è Heretic, il nuovo film scritto e diretto da Scott Beck e Bryan Woods (già registi e sceneggiatori del flop 65 – Fuga dalla terra [65, 2023]) uscito nelle sale il 27 febbraio e prodotto da A24. La vicenda segue la Sorella Barnes (Sophie Thatcher, che abbiamo visto quest’anno come protagonista in Companion di Drew Hancock) e la Sorella Paxton (Chloe East), due missionarie mormoni che bussano alle porte degli interessati ad approfondire la loro fede. Tra questi figura il Signor Reed (Hugh Grant), apparentemente innocuo e simpatico appassionato religioso, ma che man mano incalza le ragazze con domande sempre più provocatorie e fuori luogo, cercando di dissuaderle dalle loro radicate credenze religiose.

Un vero e proprio climax ascendente che mette sempre più a disagio le sorelle mormoni e che trova il suo culmine quando l’uomo decide di intrappolare le due ragazze nella propria casa in un continuo gioco di inganni. 

Se dal trailer il film sembra essere il classico thriller-horror stile escape room in cui i protagonisti devono riuscire a fuggire dal luogo in cui sono intrappolati, Heretic si discosta leggermente da questo sottogenere, portando sullo schermo un simil-trattato filosofico sulla fede e sul significato di ciò che è reale o no, senza però convincere appieno. I registi, quasi come il personaggio di Reed, giocano sulle aspettative dello spettatore nel cercare di capire cosa sia vero o falso, costruendo i tasselli della narrazione e basandosi su piccoli dettagli che vengono scoperti uno dopo l’altro.

Minuzioso è per l’appunto proprio il nostro  protagonista, che muove le statuette in miniatura delle due sorelle mormoni all’interno di quello che è il modellino della sua casa, dando così anche un’idea degli spazi dell’abitazione. 

La sceneggiatura, infatti, regala momenti particolarmente interessanti, come nella scena in cui Reed paragona i testi sacri al Monopoli, oppure quando per spiegare il concetto di iterazione fa l’esempio delle canzoni Creep (1993) dei Radiohead o Get Free (2017) di Lana Del Rey, che si sono susseguite copiando le sonorità di The Air That I Breathe (1974) degli Hollies. Ripensandoci, infatti, non a caso all’inizio della pellicola le due ragazze mormoni hanno un dialogo riguardo la loro sessualità, argomento proibito e considerato tabù dalla loro comunità; così facendo, i registi già compiono una specie di dichiarazione di  intenti del film, che punta a rovesciare quei dogmi religiosi estremisti ed anacronistici. Nella seconda metà del film, tuttavia, la sceneggiatura comincia ad aggrovigliarsi, cercando di mettere una pezza a certi punti della narrazione e finendo per risultare un po’ fine a se stessa. 

Il vero punto di forza della pellicola però è l’interpretazione di Hugh Grant nei panni del Signor Reed, che riesce ad essere sadico sia sotto il punto di vista fisico che intellettuale, un uomo perfido e disturbato che si cela dietro alla maschera di brava persona. Grant prova di saper gestire ruoli diversi da quelli delle commedie romantiche, riuscendo in Heretic a creare un clima di tensione e di paura. Ad aumentare poi la sensazione di angoscia è anche la fotografia, che inizialmente mostra attraverso tonalità calde il tepore e l’apparente accoglienza della casa di Reed, per poi cambiare completamente in una  composizione fatta di colori freddi una volta che le ragazze attraversano il corridoio di quella che si rivela essere l’inquietante abitazione del protagonista.

Il film, quindi, riesce ad essere in parte convincente e godibile, anche se giudicando dai vari trailer lo spettatore si aspetterebbe un thriller-horror più dinamico e adrenalinico senza troppi fronzoli né discorsi filosofici.

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Comments

Una risposta a “N3 2025”

  1. Avatar Gianni
    Gianni

    che bel numero<3 l’articolo sull’abbigliamento scritto benissimo!!

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