LE IENE

Questa voce fa parte 8 di 32 nella serie N1 2025

27-99: GLI ESORDI NEL CINEMA

Di Sara Pellacani

Un esordio brillante è quello di Quentin Tarantino nel 1992 con Le iene, in originale Reservoir Dogs. Sei uomini chiamati in codice come i diversi colori (Mr. White, Mr. Orange, Mr. Blonde, Mr. Pink, Mr. Brown, Mr. Blue) devono rapinare un grossista di diamanti per conto del loro capo Joe Cabot e di suo figlio Eddie.
Le cose però non vanno come sperato, in quanto la polizia tende al gruppo di rapinatori un’imboscata e quello che doveva essere un semplice colpo si trasforma in una vera e propria carneficina. Il gruppo è quindi costretto a dividersi per sfuggire alla polizia e, quando alcuni di loro si riuniscono nel capannone punto di ritrovo della banda, cercano di capire chi tra loro sia la talpa che ha teso loro la trappola.

Il primo lungometraggio di Tarantino, è presente già nel dialogo iniziale il suo inconfondibile stile di scrittura, con il personaggio di Mr. Brown (interpretato dal regista stesso) che parla del brano Like a Virgin (1984) di Madonna. Qui ogni personaggio partecipa attivamente alla discussione riguardo al significato della canzone, il ritmo è serrato e la macchina da presa segue la conversazione girando attorno alla tavola rotonda del diner in cui i rapinatori stanno facendo colazione.

Il film non mostra la scena della rapina ed è attraverso i flashback che lo spettatore riesce a vedere ciò che è successo. Inoltre, sempre attraverso i flashback vengono mostrate le ragioni per cui alcuni dei personaggi, come Mr. White, Mr. Blonde e Mr. Orange, hanno partecipato alla rapina. Grazie alle analessi viene poi rivelato chi tra i protagonisti della vicenda è la talpa.
Nonostante le numerose variazioni temporali, il film risulta sempre chiaro, grazie al montaggio intersequenziale di Sally Menke, storica collaboratrice defunta del regista.
La narrazione scomposta del film anticipa quello che poi Tarantino farà nel più celebre dei suoi film, ossia Pulp Fiction (1994).
In aggiunta, ne Le iene è già visibile un po’ di quello stile pulp caratterizzato da violenza e dialoghi taglienti, che distingueranno il cinema del regista; un cinema che già da questa opera prima non è catalogabile in un solo genere: proprio Le iene potrebbe essere considerato un Caper/Heist movie oppure una dark comedy.

Un altro grande punto di forza del film è il cast, composto da vecchi (Lawrence Tierney/Joe e Harvey Keitel/Mr. White) e nuovi volti (Tim Roth/Mr. Orange e Michael Madsen/Mr. Blonde).
Alcuni di questi ritorneranno poi in altre pellicole del regista, vedi Tim Roth in Pulp Fiction ed in The Hateful Eight (2015), oppure Keitel nel ruolo dell’enigmatico Mr. Wolf sempre in Pulp Fiction.

Altro attore- feticcio del regista è proprio Madsen, che parteciperà ad entrambi i Kill Bill (2003-2004) e a C’era una volta a…Hollywood (Once Upon a Time… in Hollywood, 2019).
Nel film poi non mancano citazioni ad altre pellicole o collegamenti alle successive opere di Tarantino.
Esempio è il Mexican standoff finale tra Eddie, Joe e Mr. White, che riprende il celebre triello de Il buono, il brutto, il cattivo (1966) di Sergio Leone; altra grande citazione è quella a Pam Grier, attrice dei film blaxploitation degli anni Settanta e che il regista vorrà come protagonista in Jackie Brown (1997).
Interessante è anche come il personaggio di Lawrence Tierney citi il criminale Dillinger, che lui stesso aveva interpretato nel film Lo sterminatore (Dillinger, Max Nosseck) del 1945.
Parlando di collegamenti ad altri film del regista, vediamo la scena della macchina insanguinata con Mr. Orange morente, che anticipa la scena della macchina ricoperta di sangue e resti umani in Pulp Fiction, quando Vincent Vega spara accidentalmente a Marvin. Sarà proprio Vincent Vega, interpretato da John Travolta nel film del 1994, ad essere nell’universo tarantiniano il fratello del personaggio di Mr. Blonde, il cui vero nome è appunto Vic Vega.
Altro elemento tipico che Tarantino introduce in questo suo primo lungometraggio è il Trunk shot, che verrà poi ripreso dal regista in molti suoi film come, Pulp Fiction, Kill Bill Vol. 1 e Grindhouse – A prova di morte (Death Proof, 2007).

A scandire la pellicola è la colonna sonora trasmessa alla radio da
K-Billy, che accompagna tanto i personaggi quanto lo spettatore durante tutta la durata del film, a partire dagli iconici titoli di testa. La radio ha una simile funzione anche in C’era una volta a…Hollywood, dove la musica risuona dall’automobile di Cliff Booth.
Lo spettatore, rivedendo quindi il primo lungometraggio del regista, si rende conto di quanto in questo film sia presente la cifra stilistica di tutta la filmografia di Quentin Tarantino.

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Autore

  • Diplomata al liceo linguistico e iscritta al DAMS. Ama seguire le novità sul mondo dello spettacolo ed è un’assidua frequentatrice di cinema. Le piace stare al passo con le più recenti tendenze cinematografiche ed è interessata particolarmente al mondo della critica spaziando tra i vari generi. Inoltre, è anche una grande appassionata di pop culture e di curiosità su attori e registi.


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