N2 2025

BACHECA STUDENTI

Seguite i vostri PAPsogni

Di Gianluca Rizzello

Quand’è stata l’ultima volta che, al cinema, avete sentito il pubblico urlare all’apparizione di un personaggio? Quando, invece, l’ultima volta che la sala ha riso rumorosamente per una battuta? A questa, e ad altre domande simili, alcuni potrebbero rispondere con titoli di film Marvel che sono riusciti, soprattutto grazie al fenomeno mediatico dietro di essi, a rivelarsi occasioni in cui il pubblico ha rotto il religioso silenzio della sala cinematografica. Io invece posso affermare con fermezza: “con ‘PapMusic, Animation for Fashion’!”. Il che ha del ridicolo e dello straordinario allo stesso tempo. Sono consapevole del fatto che questo nome potrebbe non suonare ai più come far sbocciare un sorriso di ilarità o di scherno in chi ha già sentito parlare del film. Motivo per cui ritengo dovuta, a scanso di equivoci, una breve introduzione alla pellicola, e alla sciarada mediatica che si porta dietro come ombra. Breve, lo giuro, non mi dilungo.
“Pap Music, Animation for Fashion” è un film di animazione cento per cento made in Italy uscito nelle sale il 26 settembre 2024 nel silenzio più totale e ritirato poco dopo. Mentre noi, chi più chi meno, tornavamo alle nostre lezioni con l’inizio del nuovo anno accademico in una sala di Milano il film veniva presentato dall’intero team di produzione a un numero di spettatori che si può contare sulle dita di una mano. È in quel momento che una buona fetta di persone si interessa alla pellicola, ed è sempre in quel momento che escono i primi commenti. “Colori iper saturi tipici della YouTube Kids dei tempi peggiori, modelli e animazioni alla The Sims 2, componente comica non eccelsa, una campagna marketing che annuncia il film come un prodotto pronto a scalare le classifiche e Rudy Zerbi che esclama ‘PAPizzati anche tu!’ a volume esagerato”.
Sono proprio gli ingredienti per un cocktail micidiale che non poteva non incuriosire il pubblico e la critica; basta vedere i trailer per farsi qualche domanda.

Quando si indaga sulla produzione di Pap Music non può non saltare fuori la sigla “Tax Credit”. Per i meno avvezzi di voi sui contributi statali ai prodotti audiovisivi italiani, che comprendo ovviamente essere una minoranza dato l’interesse trasversale e assai comune all’argomento, con la suddetta sigla si intende un rimborso che lo Stato, precisamente il ministero della cultura (MIC), assegna ad un prodotto vincitore di un bando perché considerato meritevole. Vi invito a rileggere ora gli ingredienti di prima e riflettere sul termine “meritevole”. Su internet succede il putiferio. Escono recensioni (non aggiungo aggettivi, mi pare scontato), e sempre più persone gridano allo spreco di soldi dei contribuenti. “Realizzato con quattro milioni di euro di finanziamento statale” è un’etichetta che irrita la pelle e che difficilmente puoi tagliare con le forbici. Pap Music diventa un piccolo caso mediatico, tanto veloce a scoppiare quanto a spegnersi.
Qualora vogliate recuperarvi PapMusic, mi dispiace infrangere i vostri sogni di trash ma l’opera è ad ora irreperibile, essendo de facto un Lost Media, almeno sul web.
Ma non temete! In seguito alla consacrazione di PapMusic come un meme e alla realizzazione di diversi articoli e approfondimenti sulla pellicola, dei quali il più importante rimane il video dello Youtuber torinese Karim Musa in arte Yotobi, dalla pagina Instagram ufficiale esce l’annuncio di una proiezione evento a Torino.

Dato il mio interesse per la vicenda sin dai suoi albori non mi faccio scappare l’occasione e mi precipito nel capoluogo piemontese per vedere con i miei occhi questo piccolo capolavoro del trash. La sala è piena e ad attendere l’ingresso del pubblico ci sono tutti: i pubblicisti, i social media manager, l’eccentrica regista Leikiè e persino un personaggio vestito da cardinale con la tipica toga rossa e mitra porpora che si rivela essere nient’altro che l’autore di alcuni fotomontaggi che vedono il prefisso “Pap” apposto a film cult. Tra questi “Twin Papks” all’indomani della morte del maestro David Lynch, non so se mi spiego.
Ma un pregio indiscusso di questo medio metraggio è quello di “costringere” chi ha intenzione di vederlo con i propri occhi a rincorrere le proiezioni evento in giro per l’Italia.
Ma dunque, com’è questo PapMusic? Il film è di sicuro un film. Un sogno febbrile che difficilmente riuscirei a descrivere. Una commedia romantica che vede il nascere dell’amore tra Lui e Lei (e sì, questi sono i loro nomi) sullo sfondo di una casa di moda – la nascente e rampante PapMusic – impegnata nel lancio della sua prima collezione di capi. Ai due Romeo e Giulietta fatti di CGI si aggiungono i rispettivi adiuvanti: Max, la cui voce è prestata nientepopodimeno che da Jake la Furia, un giovane e simpatico direttore commerciale; e Chiara, doppiata da Leikiè, che tra l’altro doppia anche Lei, di cui Chiara è la migliore amica. Tragicomico.
A questi si aggiungono altri colleghi della suddetta casa di moda con sede al posto del museo del Novecento, all’ombra del Duomo di Milano, tutti più o meno stereotipati all’italiana. Giovanni, il direttore doppiato da Luca Ward che ancora ho difficoltà ad inquadrare ma che si conferma come l’essere più potente del PapMusic cinematic Universe con il potere della telecinesi, di tornare indietro nel tempo, di fermarlo, e molti altri; Mamita, la segretaria sudamericana con dichiarate doti soprannaturali. Mario, il tecnico tutto fare che aiuta la casa di produzione e che “va a trans”; Pablita, il personaggio transessuale scelto come modella da Lei; Pit, il modello anglofono che coltiva contemporaneamente due relazioni. Sulla carta sembra anche funzionare, ma alla vista di una trama assente, confusionaria e sconclusionata, tutto finisce per scemare.
Il fatto che PapMusic sia diventato un meme sui social ha di sicuro favorito ad una sala piena e ad un pubblico che ridesse rumorosamente di battute per nulla comiche. Ma in conclusione voglio lasciar libero sfogo al mio sentimentalismo, dato che con questo articolo termina la mia ossessione per questa pellicola.
Seppure su internet se ne siano dette di tutti i colori su PapMusic è ormai, personalmente, diventato un po’ ridondante e inutile evidenziare quanto il film sia scadente, soprattutto se si considera questa mancanza qualitativa alla luce dell’ingente finanziamento statale ricevuto. Sarebbe come sparare sulla croce rossa. Per una volta, però, trovo già utile cercare di andare oltre al marcio delle cose: PapMusic è, con la sua produzione travagliata e da autodidatti durata più di 10 anni, un monito al seguire i propri sogni. Certo, sarebbe da far sì da accompagnare un’idea che sentiamo a noi vicini ad una qualità che le renda gloria ma è pur sempre vero che non tutte le ciambelle vengono con il buco. La pellicola è stata proiettata come evento speciale in data 26 gennaio a Torino, e in data 13 febbraio a Sanremo. Ad oggi non si sanno le prossime date, tantomeno se mai arriverà a Bologna, ma molto lascia ben sperare dato il successo del Pap Tour.




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Comments

4 risposte a “N2 2025”

  1. Avatar milù
    milù

    bravissimə, ottimo lavoro, super interessante e completo!

  2. Avatar tami
    tami

    articolo bellissimo 🙂

  3. Avatar Camelia
    Camelia

    Love it🤍🤍
    Complimenti

  4. Avatar Edgardo Pistone
    Edgardo Pistone

    Grazie mille delle parole così ben scritte e puntuali.

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