N2 2025

27-99 : COPPIE FUORI E DENTRO IL CINEMA

ACQUE DEL SUD

Di Giovanni “Fusco” Pinotti

If you want anything, just whistle.
“Se vuoi qualcosa, basta fischiare”. Così recita l’iscrizione sul fischietto d’oro posto nella tomba di Humphrey Bogart (1899-1957) dalla moglie Lauren Bacall (1924-2014). Il riferimento è palese, poiché rimanda a una delle citazioni più celebri della storia del cinema: You know how to whistle, don’t you, Steve? You just put your lips together and blow (in italiano, “Tu sai fischiare, vero, Harry? Basta che tu unisca le labbra e…soffi.”). La frase, ricca di doppi sensi, fascino, malizia e seduzione, appartiene al film che non solo fece sbocciare l’intenso amore tra i due interpreti principali (dapprima manifestatosi in una relazione clandestina, poi subito sfociato in matrimonio), ma che segnò anche la prima collaborazione Bogie & Bacall: si tratta, naturalmente, di Acque del sud (To Have and Have Not, 1944), ventiseiesima fatica dietro la macchina da presa del grande regista Howard Hawks.

1940, colonia francese della Martinica, nelle Antille. Il cinico e pragmatico Harry Morgan (Humphrey Bogart) si guadagna da vivere accompagnando i turisti a pesca a bordo della sua piccola imbarcazione, da lui capitanata insieme al suo amico e nostromo Eddie (Walter Brennan), un vecchio bonaccione alcolizzato. Nel tentativo di salvaguardare i propri interessi economici, messi a repentaglio da un cliente poco onesto, Harry verrà travolto dall’ammaliante presenza della giovane e incantevole turista americana Marie (Lauren Bacall, al suo esordio cinematografico) e finirà per trovarsi, suo malgrado, coinvolto nella resistenza francese contro il collaborazionista e fascistoide governo di Vichy.
La somiglianza di trama, che moltǝ di voi avranno notato, con Casablanca (Michael Curtiz, 1942) non sfuggì affatto agli spettatori dell’epoca; in effetti, la storia sentimentale con il volto di Bogart e sullo sfondo della resistenza antifascista non poteva che richiamare le atmosfere casablanchiane di soli due anni prima, ormai già cult e impresse nella memoria collettiva. Tuttavia, è bene notare le significative differenze del film di Hawks rispetto al capolavoro di Curtiz: mentre in Casablanca aleggiava costantemente un’aria di malinconia e tristezza, dovuta alla terribile e fatale scelta tra amore e dovere, tra egoismo e patriottismo, in Acque del sud è possibile respirare un’atmosfera del tutto diversa; lo sfondo della resistenza e dell’amore rimane sempre, certo, ma stavolta a prevalere è un clima che, più che al melodramma, sembra appartenere (anticipandolo, per certi aspetti) al film noir, con donne seducenti e maliziose, tough guys con pistola alla mano, bar dove tutto può succedere e scene d’azione unite a questioni morali.

Partendo da un liberissimo adattamento del romanzo Avere e non avere (To Have and Have Not, 1937) di Ernest Hemingway e contando sulla collaborazione alla sceneggiatura di nientemeno che William Faulkner, Hawks mette in scena una storia che trasla sul genere romantico e d’avventura tutto lo sforzo antifascista messo in atto dalla Warner attraverso le sue pellicole del periodo. Lo stesso Harry, classico duro in stile Bogart, passa da una condizione di ortodosso egocentrismo super partes a una in cui rischia la propria vita per portare in salvo i membri della resistenza, andando sì contro ai suoi interessi personali, ma soprattutto alla presenza tirannica e repressiva dei collaborazionisti di Vichy. Harry, a cui basta solo essere pagato, non si unisce in pieno alla lotta, né crede di condividere appieno gli ideali dei combattenti per la libertà (forse non li conosce neanche, poco interessato qual è); è tuttavia spinto, quasi per la sua indole da “duro col cuore buono”, ad accorrere in soccorso dei partigiani, un po’ perché, come dice lui stesso, forse capisce di apprezzare una fazione molto di più rispetto all’altra, un po’ per il cambiamento che l’affascinante Marie introduce nella sua vita.
Il rapporto che finisce per esondare dagli argini della pellicola, quello tra il quarantacinquenne Bogart e la ventenne Bacall, è per l’appunto la vera forza trainante del film, ancora di più della raffinata regia di Hawks e dell’ottima fotografia in bianco e nero di Sidney Hickox (che riesce comunque a donare all’opera un tono tanto misterioso quanto esteticamente piacevole): “Steve” e “Slim” (questi i nomignoli che Harry e Marie usano per chiamarsi) intrattengono fin da subito un gioco romantico, in cui si seducono e provocano a vicenda. Sembrano fatti l’uno per l’altra, un uomo cinico e solitario da una parte, una giovane vagabonda pronta anche a sporcarsi le mani dall’altra. Ogni interazione tra di loro, sin dal primo momento, trasuda fascino, erotismo e attrazione. Capiamo fin da subito che questi due compatrioti, sperduti nei Caraibi e catapultati in mezzo a una lotta di liberazione, saranno destinati a diventare partner tanto d’avventura quanto d’amore, eppure la loro storia sentimentale non è mai banale né tantomeno noiosa; complice in questo è anche la straordinaria presenza scenica dell’esordiente Bacall, che riesce non solo a tener testa al veterano Bogart, ma anche, talvolta, a svettare su di lui, grazie alle sue movenze sensuali, alla sua voce bassa e penetrante e alle sue strepitose doti canore, supportate dall’accompagnamento musicale al pianoforte del grande compositore Hoagy Carmichael.

La leggendaria coppia Bogie & Bacall si sarebbe riunita in altri tre film – Il grande sonno (The Big Sleep, Howard Hawks, 1946), La fuga (Dark Passage, Delmer Daves, 1947) e L’isola di corallo (Key Largo, John Huston, 1948) – tutti film noir a loro modo memorabili ed elevati dalla contemporanea presenza di questi due straordinari attori, il cui impatto sulla settima arte non può essere trascurato. La potenza del loro rapporto, fuori e dentro la pellicola, li inserisce a pieno merito nell’Olimpo delle coppie cinematografiche.

Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41

Comments

4 risposte a “N2 2025”

  1. Avatar milù
    milù

    bravissimə, ottimo lavoro, super interessante e completo!

  2. Avatar tami
    tami

    articolo bellissimo 🙂

  3. Avatar Camelia
    Camelia

    Love it🤍🤍
    Complimenti

  4. Avatar Edgardo Pistone
    Edgardo Pistone

    Grazie mille delle parole così ben scritte e puntuali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *