N2 2025

AMBER HEARD VS. JOHNNY DEPP

Il mio drama preferito

Di Miriam Padovan

Ah, il caso Johnny Depp contro Amber Heard, una battaglia legale che ha fatto impallidire perfino le migliori soap opera per il livello di dramma, colpi di scena e rivelazioni scabrose. Un dramma a tratti così trash che faceva il giro e diventava quasi aulico. Ed è proprio per questo che, in questo numero, invece che parlare di cose serie come i contributi cinematografici del maestro Lynch, ho deciso di superarmi e scegliere invece la catfight più accesa degli ultimi anni. Ma andiamo con ordine e ripercorriamo la vicenda con un pizzico di ironia, perché francamente, se non ridiamo, ci tocca piangere.

La coppia
Johnny Depp e Amber Heard si sono conosciuti nel 2009 sul set di The Rum Diary – Cronache di una passione (The Rum Diary, Bruce Robinson, 2011) e da lì è iniziata una storia d’amore che si è rivelata comunque più romantica di Twilight. Si sposano nel 2015, ma già nel 2016 il matrimonio va in fumo. Amber chiede il divorzio e, da brava drama queen quale è, lo fa accusando Depp di essere un violento e ottenendo un ordine restrittivo. Le immagini di lei con lividi sul volto fanno il giro del mondo, e la carriera di Johnny inizia a scricchiolare come il pavimento di una casa infestata.

La prima battaglia
Nel 2018, il tabloid britannico The Sun definisce Depp un “picchiatore di mogli” (in italiano l’espressione è particolarmente cacofonica, lo so), e lui decide di trascinare il giornale in tribunale per diffamazione.
Pessima idea. Nel processo emergono dettagli raccapriccianti e, alla fine, la corte decreta che sì, Depp ha probabilmente fatto cose poco edificanti, e che il giornale aveva il diritto di definirlo così. Risultato? Depp perde la causa, e il mondo lo condanna senza appello, tanto che Hollywood gli chiude le porte in faccia più velocemente di quanto si possa dire “Jack Sparrow non tornerà più”.

La controffensiva
Ma Johnny non è uno che si arrende facilmente. Nel 2019 intenta una nuova causa per diffamazione da cinquanta milioni di dollari contro la sua ex moglie, questa volta negli Stati Uniti. La colpa di Amber? Aver scritto un editoriale sul Washington Post in cui si definiva una sopravvissuta alla violenza domestica (senza nominare direttamente Depp, ma il sottinteso era chiaro come il sole). Heard risponde con una controquerela da cento milioni, sostenendo che Depp, tramite il suo avvocato, l’ha dipinta come una bugiarda patologica.

E qui inizia lo spettacolo vero e proprio: il processo viene trasmesso in diretta TV, e il mondo intero si trasforma in una gigantesca giuria popolare, con internet che esplode di meme, analisi dettagliate e tribunali paralleli di TikTok.

Testimonianze e colpi di scena
Durante il processo, Depp si presenta come un uomo distrutto, ma ironico, affascinante e incredibilmente paziente nel descrivere gli orrori della loro relazione. Amber, invece, porta in aula foto di lividi, testimonianze di amici e racconti da film dell’orrore, ma la sua versione non convince proprio tutti. Anzi, le registrazioni audio e i video emersi nel frattempo la mostrano in una luce tutt’altro che angelica: in una delle registrazioni, Heard ammette candidamente di aver colpito Depp, mentre in un’altra lo deride per aver osato definirsi una vittima. Vabbè dai, non vi cito la storia della cagata sul letto perché la sapete tutti ed il giudice in quel momento probabilmente desiderava essere ovunque, tranne che in quell’aula.

Il verdetto
Il 1° giugno 2022, la giuria emette la sua sentenza: Heard ha diffamato Depp in tre occasioni, quindi deve pagargli dieci milioni di dollari di danni più cinque milioni di danni punitivi (ridotti poi a 350.000 per questioni legali). Depp, però, viene riconosciuto colpevole di aver diffamato Heard tramite il suo avvocato, quindi le deve due milioni. In sostanza, Johnny vince, ma anche Amber ottiene un piccolo risarcimento.
Hollywood improvvisamente ricorda che Depp esiste e inizia a sorridergli di nuovo, mentre Heard diventa il bersaglio dell’odio social e si trasferisce in Spagna nel tentativo di sfuggire al tritacarne mediatico.

Il vero processo
Oltre a essere una battaglia legale, il caso Depp-Heard ha avuto un impatto culturale enorme. Ha sollevato questioni sulla credibilità delle vittime di violenza domestica, sul potere dei media e sul ruolo di internet nel determinare l’opinione pubblica. Molti lo hanno visto come una rivincita per gli uomini vittime di abusi, altri come una sconfitta per il movimento #MeToo. Ma una cosa è certa: il processo ha dimostrato che, nel 2022, i tribunali si combattono tanto nelle aule di giustizia quanto su Twitter e TikTok
.

Inoltre, ha ridefinito il modo in cui l’industria cinematografica gestisce le accuse di abuso. Depp, inizialmente ostracizzato da Hollywood, ha visto una lenta riabilitazione della sua immagine pubblica, con il Festival di Cannes che lo ha accolto a braccia aperte. Heard, invece, ha subito una drastica riduzione delle opportunità lavorative, con ruoli tagliati o ridimensionati. Ma il vero cambiamento è nella percezione del pubblico: ora gli scandali personali delle celebrità diventano processi pubblici, e le case di produzione sembrano più caute nel prendere posizione.

Cosa abbiamo imparato?
Forse niente. Forse che Hollywood è un covo di serpenti. Forse che il sistema giudiziario è fallibile, e che la verità è spesso molto più sfumata di quanto vogliano farci credere i titoli dei giornali. Ma soprattutto, abbiamo imparato che il gossip è potente e che, anche quando si tratta di questioni serie come la violenza domestica, il mondo preferisce guardare il circo piuttosto che riflettere davvero su cosa significhi giustizia.

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Comments

4 risposte a “N2 2025”

  1. Avatar milù
    milù

    bravissimə, ottimo lavoro, super interessante e completo!

  2. Avatar tami
    tami

    articolo bellissimo 🙂

  3. Avatar Camelia
    Camelia

    Love it🤍🤍
    Complimenti

  4. Avatar Edgardo Pistone
    Edgardo Pistone

    Grazie mille delle parole così ben scritte e puntuali.

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